Blog di laliadivi

Pensieri e Poesie

Poesia

Neve

Fluttui leggera in questo cielo che tace, lungo il sentiero vestito di bianco. Ammanti le gemme dormienti che di ombra si adornano. È magia di carezza, nel turbinio di pensieri. Un déjà vu di emozioni vissute. Un altro tempo, un’altra vita. Energie di empatie in movimento nella mano del tuo guanto di velluto. Nell’affondo dell’orma che lasci. Il sentiero si apre nell’incertezza che si appropria del vero. Nel freddo che incendia il tramonto.

Mani

Nell’intreccio delle mani, in quel preciso istante ti ho consegnato l’anima.
L’anima vaga, in quel che resta dell’ombra che si muove nel pulviscolo di una finestra accostata.
Le mani stringono vuoti d’aria. Tutto quel che resta.

Tace il paese

[Tutto appare sospeso, ogni cosa riposa dentro silenzi assordanti che si propagano attraverso una fitta rete di emozioni. L’attesa in un nuovo risveglio]

Tace il paese, dietro gli scuri di finestre assonnate.
La luce, fioca, illumina le antiche pietre
in una strada deserta.
Disegna tratti di una figura ondeggiante,
simula suoni lontani di ombre e di vita passate.
A ricordarci orizzonti di cenere.

Immagine dal web

Estemporanea

Una mano appoggiata allo stipite,
gli occhi fissi a contemplare
quello spazio pregno di corpi affamati di vita.
Il sole al suo interno, fori il piombo di giorni vuoti.
La memoria d’immagini vive,
di respiri celati nel vano segreto di un’armatura
attraversata da un pensiero di luce.

Appunti

Si frantumano solitudini di voci
increspate nel vuoto del pianto.
Quanto coraggio manca alla vita,
ché un sogno è una puntata troppo alta.
Ha radici profonde,
varco di cielo che sfonda l’Infinito.
Soggetto, senza intermezzo
in oceani mancati.
Frattura di tempo,
echeggia tra le pietre antiche di questi vicoli,
sul pendio dei giorni
esposti, in angoli morti.

Siamo assenza di presenza,
occhi invisibili agli occhi.
Pensiero vivo,
in pagine di giorni sempre uguali
rubati al tempo.
Siamo passi di terra su suoli sconnessi
sonagli suonati, voci passate.
Solo un volto solitario, in un mondo di specchi.

Laliadivi

Il vento sibila tra le imposte
e Il vetro acuisce voci confuse.
Le parole, vestono la pelle mutata
graffiano e recidono visionari cordoni.

Laliadivi

Cala la notte

Cala la notte, sulle bianche pietre di pioggia
sui sospiri affidati alle stelle
sul tempo di genuflesse preghiere
sulla malinconia che veste la pelle
in questo andare, di avari sorrisi.
Sui giorni gravidi di pensieri
nelle illusioni che avanzano
in questa palude di vita.
Laliadivi

Solo parole a cadere
tra blandi spasmi
di ventre contratto.
Tempi morti, nell’insidia
di un intervallo sfiatato.
(Pagine strappate)
Laliadivi

nell’

Il giorno

Il giorno

Il giorno, accavalla le gambe alla notte,
che siede all’opaco contorno di ieri
al rovescio di incanti sfrattati
di tratti mai disegnati.
Il giorno serpeggia, tra graffi di rovo
tra assi inclinati di pelle mutata.
Penombra di una lotta senza vittoria.
(La realtà uccide i sogni)

Laliadivi